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Maremma ROSSA  Antimperialista.

Intervista al Segretario Generale della Gioventù Comunista di Bolivia (JCB) - "Da marxisti-leninisti assumiamo il socialismo scientifico come strumento e guida della trasformazione della società" /Entrevista al Secretario General de la JCB ....

17 Dicembre 2020 , Scritto da SIEMPREREVOLUCION Con tag #Bolivia, #MAS, #JCB, #LUISARCE, #GioventùComunistaBolivia

Dopo la vittoria del Movimento al Socialismo (MAS) il 18 ottobre del 2020 alle elezioni presidenziali di Bolivia, Avant-Garde ritorna con la Gioventù Comunista di Bolivia sulle prospettive di Luis Arce e la gioventù boliviana, le conseguenze del colpo di stato del dicembre 2019 e le sfide future.

Di seguito l'intervista al compagno Gustavo Baldiviezo, Segretario generale della Gioventù Comunista di Bolivia, pubblicata su L'avant-garde, giornale del Movimento dei Giovani Comunisti di Francia.

 

 A cura di Théo Kececioglu

Per prima cosa, può presentare la sua organizzazione giovanile?

 Siamo la Gioventù Comunista di Bolivia, distaccamento giovanile del Partito Comunista di Bolivia fondata il 27 giugno del 1953, da 67 anni organizziamo i giovani del nostro paese. Durante la nostra esistenza siamo stati parte fondamentale nella creazione e rafforzamento delle organizzazioni giovanili storiche come: la Confederazione degli Studenti della Secondaria di Bolivia (CESB) e le sue federazioni dipartimentali, la Confederazione Universitaria Boliviana (CUB) e le sue federazioni in ogni università autonoma, così come abbiamo integrato con i nostri militanti i sindacati minerari, di fabbrica e contadini organizzando il popolo nella sua lotta clandestina contro le dittature che hanno devastato il nostro paese per decenni.

Cosa significa per voi la vittoria di Luis Arce e il MAS alle elezioni presidenziali?

Il trionfo del MAS con il binomio Arce - Choquehuanca significa senza alcun dubbio un trionfo popolare. È un trionfo dei lavoratori, giovani, donne, organizzazioni sociali, sindacati, partiti di sinistra e popolazione in generale che durante un anno di governo dittatoriale hanno subito assassini, torture, prigionia, intimidazione, processi penali, insicurezza del lavoro, corruzione, abbiamo visto come la dittatura ha fatto fallire le nostre imprese statali, il popolo intero ha subito la pandemia del Covid nella quale i golpisti non hanno avuto alcun tipo di piano per affrontarla, abbiamo avuto morti nelle strade, nelle nostre case, alle porte degli ospedali, insomma, abbiamo affrontato un anno che crediamo possa catalogarlo come il peggior governo della storia. In sé il trionfo del MAS rappresenta l'apertura di una breccia democratica importante per lo sviluppo del nostro paese.

Quali sono state le conseguenze del golpe per voi e il vostro paese?

Il colpo di stato ha rappresentato un indietreggiamento in ogni senso per il nostro paese. Dal punto di vista economico e produttivo sono state paralizzate le operazioni di imprese produttive come l'industrializzazione del litio, l'impianto dell'urea, cartonbol [impresa statale del cartone, ndt], papelbol [impresa statale della carta, ndt], al contempo altre imprese statali sono state portate al fallimento, come ad esempio Boliviana d'Aviazione (BoA, compagnia aerea di bandiera, ndt) nella quale è stato posto come Direttore Generale un ex direttore di un'impresa privata concorrente nel mercato di BoA. Al contempo, è iniziata la "riduzione" statale con licenziamenti di massa, diminuzione del finanziamento statale alle università dello stato. Tra gli altri livelli che hanno colpito duramente la popolazione possiamo menzionare: il disconoscimento della normativa lavorativa che beneficia il lavoratore per cui molti lavoratori sono stati licenziati senza giustificazione, volevano cancellare i bonus la cui funzione è l'eliminazione dell'estrema povertà, è stato chiuso l'anno scolastico per i collegi fiscali (istituti d'istruzione pubblica gratuita, ndt), durante la pandemia il governo golpista - a parte i molteplici atti di corruzione nell'acquisto della strumentazione medica - non ha mai presentato un serio piano per affrontare la pandemia, al contrario ha espulso i medici cubani, ha impedito l'acquisto di medicine cubane e russe per curare il Covid. Insomma, possiamo affermare che questo governo dittatoriale ci ha portato alla rovina economica ed è costato la vita di migliaia di boliviani che sono morti senza che lo stato agisse per evitare queste morti.

Quali conclusioni traete dai quattordici anni nei quali Evo Morales è stato al potere? Quali sono stati i principali avanzamenti e problemi?

Bene, è una domanda molto ampia per una intervista di questo tipo, ma in generale possiamo dire che in 14 anni è stata recuperata la sovranità del nostro paese combinando un processo di sovranità economica - con il recupero delle risorse naturali passate dalle mani straniere e private a quelle dello stato e con l'inizio, anche se un po' lento e inefficace del processo di industrializzazione di queste risorse naturali -, con un processo di recupero della dignità dei nostri popoli indigeni e la classe lavoratrice in generale, inizia la tappa di decolonizzazione di importanti settori della società che prima del governo di Evo erano invisibili, cioè non potevano esser parte delle istituzioni dello stato. Allo stesso modo, è stata recuperata la dignità come paese rompendo con la dipendenza politica ed economica dagli USA e dall'UE ereditata dai governi precedenti subordinati all'imperialismo nordamericano ed europeo. I problemi sono sorti dal primo giorno, va notato che da quando Evo Morales è entrato in carica come Presidente, l'imperialismo ha contrastato il governo a tutti i livelli. Ma dimentichiamoci un attimo di questo e parliamo dei problemi interni. Il MAS come organizzazione interclassista nella quale convergono dai lavoratori della campagna e della città fino alla borghesia legata al capitale finanziario, non ha mai avuto una visione integrale di paese da costruire un'alternativa al capitalismo, mai ha posto seriamente la costruzione del socialismo, al contrario negli ultimi anni ci sono stati avvicinamenti e compromessi con gli imprenditori che hanno messo dietro i lavoratori nella lista delle priorità del governo di Evo, basta vedere le proposte di Álvaro García Linera, Vicepresidente di Evo, di costruire un capitalismo andino amazzonico.

Come descrive lo scontro con i capitalisti e contro l'imperialismo in Bolivia?

La lotta contro il sistema è sempre un tema duro e complesso, attualmente dobbiamo consolidare la nostra lotta contro l'imperialismo nordamericano, dato che è stato questo a fare il golpe lo scorso 2019. Dobbiamo rompere i flagelli che ci lascia la dittatura e riprendere il cammino dell'unità latino-americana e riprendere o intavolare relazioni con stati socialisti come Vietnam, Repubblica Popolare di Corea, Cuba e con altri paesi che lottano per la loro sovranità e dignità. Non dimentichiamo che gli USA sono un paese in decadenza e come tale lancerà i suoi ultimi colpi con la forza delle armi generando guerra in tutto il mondo. E se parliamo della lotta contro il capitalismo la questione torna complessa dato che il MAS non ha alcun piano, interesse, né prospettiva di lotta contro il sistema capitalista, questa lotta la devono assumere i lavoratori del paese senza alcun tipo di tutela, in unione con i lavoratori della campagna e la gioventù. Il nostro partito deve prepararsi per assumere questa lotta.

Quali credi che siano le sfide di Luis Arce per il nuovo periodo presidenziale?

 La questione è complessa, il governo di Añez ci ha lasciato senza fondi economici, ha dimostrato di essere una cricca di delinquenti che ha rubato tutto ciò che ha potuto rubare nella sua nefasta e vile gestione. In ogni modo, il governo di Arce deve recuperare l'economia e questo è possibile solo se recupera tutte le ricchezze naturali dandogli valore aggregato nel processo di industrializzazione del nostro paese. Il governo al contempo deve consolidare la sua alleanza con la classe operaia, l'allontanamento da essa è stato il fattore fondamentale per la caduta nel golpe. Sebbene si debbano temporaneamente avere dei ponti di lavoro e coordinamento con i settori dell'impresa privata, si deve dare priorità all'unione con la classe operaia e generare meccanismi in modo che abbia un ruolo rilevante nella pianificazione ed esecuzione dei piani e programmi economici della gestione di Arce.

Quali sono le richieste della gioventù boliviana per le quali sta lottando in questo periodo?

 La gioventù lavoratrice sta lottando in quest'ultimo anno per aprire una breccia democratica dato che molti giovani come Remi Fernandez, Osvaldo Gareca, Patricia Hermosa, Oerestes Sotomayor e molti compagni sono stati incarcerati senza aver commesso alcun tipo di crimine, accusati di sedizione, terrorismo, attentati alla salute quando mai hanno commesso alcun crimine se non quello di lottare per migliori condizioni di vita. Adesso, sconfitta la dittatura, noi giovani dobbiamo lottare in modo che si correggano gli errori della legge sull'istruzione 070, si migliori l'infrastruttura sanitaria, della cultura e dello sport, si generino opportunità di lavoro per tutti i giovani con stabilità e tutti i diritti lavorativi previsti dalla Legge Generale del Lavoro. C'è molta lotta da fare ancora, ma sia chiaro che la nostra lotta fondamentale e finale è per la costruzione di una nuova società più giusta e democratica, questa società è il socialismo.

Come vede la costruzione di una società socialista in Bolivia in opposizione al capitalismo e all'imperialismo?

Per prima cosa vogliamo mettere in chiaro che da marxisti-leninisti assumiamo il socialismo scientifico come strumento e guida della trasformazione della società. Al contempo, ribadiamo che la base della società socialista-comunista è la socializzazione dei mezzi di produzione, senza questa condizione non si può parlare di costruire il socialismo. Allo stesso modo, crediamo che per parlare di socialismo qui dobbiamo realizzare un analisi e studio scientifico del nostro paese, le sue strutture e i rapporti di forza, vedendo in che modo possiamo costruire il socialismo in Bolivia, che senza dubbio ha come precedente esperienza e guida il processo di costruzione del socialismo nel XX secolo in Unione Sovietica, Vietnam, Cina, Repubblica Popolare Democratica di Corea, Cuba e altri paesi che hanno iniziato la costruzione del socialismo-comunismo e che, con gli errori commessi, consideriamo totalmente validi come germi della costruzione di un nuovo mondo.

Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

 

Entrevista al Secretario General de la JCB – “Como marxistas-leninistas asumimos el socialismo científico como herramienta y guía de transformación de la sociedad”

Théo Kececioglu

Tras la victoria del Movimiento Al Socialismo (MAS) el 18 de octubre de 2020 en las elecciones presidenciales de Bolivia, Avant-Garde regresa con los Jóvenes Comunistas de Bolivia sobre las perspectivas de Luis Arce y la juventud boliviana, las consecuencias del golpe d ‘Estado de diciembre de 2019 y desafíos futuros.

Primero, ¿puede presentar su organización juvenil?

Somos la Juventud Comunista de Bolivia, destacamento juvenil del Partido Comunista de Bolivia fundada un 27 de junio de 1953, es decir llevamos ya 67 años organizando a los jóvenes de nuestro país. Durante nuestra existencia hemos sido parte fundamental en la creación y fortalecimiento de las organizaciones juveniles históricas como ser: Confederación de Estudiantes de Secundaria de Bolivia (C.E.S.B.) y sus federaciones departamentales, Confederación Universitaria Boliviana (C.U.B.) y sus Federaciones en cada universidad autónoma, así como nutriendo con nuestros militantes a los sindicatos mineros, fabriles y campesinos organizando al pueblo en su lucha por mejores condiciones de vida y siendo fundamentales en la lucha clandestina contra las dictaduras que asolaron nuestro país durante varias décadas.

¿Qué significa para usted la victoria de Luis Arce y el MAS en las elecciones presidenciales?

El triunfo del MAS con el binomio Arce – Choquehuanca significa sin ninguna duda un triunfo popular. Es un triunfo de los trabajadores, jóvenes, mujeres, organizaciones sociales, sindicatos, partidos de izquierda y población en general que durante un año de gobierno dictatorial sufrieron asesinatos, torturas, prisión, amedrentamiento, procesos penales, inseguridad laboral, corrupción, vimos cómo la dictadura hacía quebrar nuestras empresas estatales, el pueblo entero sufrió la pandemia del covid en la que los golpistas no tenían ningún tipo de plan para afrontarla, tuvimos muertos en las calles, en nuestras casas, en las puertas de los hospitales, en fin, afrontamos un año que creemos puede ser catalogado como el peor gobierno de la historia. En sí el triunfo del MAS representa la apertura de una brecha democrática importante para el desarrollo de nuestro país.

¿Cuáles fueron las consecuencias del golpe para usted y su país?

El golpe de estado significó un retroceso en todo sentido para nuestro país. Desde el punto de vista económico y productivo se paralizaron las operaciones de empresas productivas como ser la industrialización del litio, la planta de úrea, cartonbol, papelbol, asimismo se inducía a la quiebra de otras empresas estatales como Boliviana de Aviación a la cual puso como Gerente General a un ex director de una empresa privada competencia en el mercado de BOA. Asimismo, comenzó el “achicamiento” estatal con despidos masivos, disminución de presupuesto estatal para las universidades del estado.

En otros niveles que afectaron duramente a la población podemos mencionar: se desconoció la normativa laboral que beneficia al trabajador por lo que muchos trabajadores fueron despedidos sin justificación, se pretendía quitar bonos cuya función es la eliminación de la extrema pobreza, se cerró el año escolar para colegios fiscales, durante la pandemia el gobierno golpista -aparte de múltiples actos de corrupción en la compra de equipo médico- jamás presentó un plan serio para enfrentar a la pandemia, al contrario expulsó a los médicos cubanos, impidió que se compre el tratamiento cubano y ruso para tratar el covid. En resumen, podemos afirmar que este gobierno dictatorial nos llevó a la ruina económica y costó la vida de miles de bolivianos que fallecieron sin que el estado actué para evitar estas muertes.

¿Qué conclusiones saca de los catorce años en los que Evo Morales estuvo en el poder? ¿Cuáles fueron los principales avances y problemas?

Bueno es una pregunta muy amplia para una entrevista de este tipo, pero en general podemos decir que en 14 años se recuperó la soberanía de nuestro país combinando un proceso de soberanía económica- con la recuperación de los recursos naturales de manos extranjeras y privadas a manos del estado y con el inicio, aunque un poco lento e ineficaz del proceso de industrialización de estos recursos naturales-, con un proceso de recuperación de la dignidad de nuestros pueblos indígenas y la clase trabajadora en general, se comienza la etapa de descolonización en la que importantes sectores de la sociedad antes del gobierno de Evo, estaban invisibilizadas, es decir no podían ser parte de instituciones del estado. Asimismo se recuperó la dignidad como país al romper con la dependencia política y económica ante los Estados Unidos y Unión Europea heredada de gobiernos anteriores quienes estaban totalmente subordinados al imperialismo norteamericano y europeo.

Los problemas surgieron desde el primer día, cabe resaltar que desde la posesión de Evo Morales como Presidente el imperialismo se enfrentó en todos los niveles contra el gobierno. Pero ahora obviaremos esos y hablaremos brevemente de los problemas internos. El MAS como organización poli clasista en la que convergen desde trabajadores del campo y la ciudad hasta burguesía ligada al capital financiero nunca ha tenido una visión integral de país de construir una alternativa al capitalismo, jamás se ha planteado seriamente la construcción del socialismo, al contrario durante los últimos años hubo acercamientos y compromisos con los empresarios que dejaron atrás a los trabajadores en la lista de prioridades del gobierno de Evo, basta ver las propuestas de Álvaro García Linera Vicepresidente de Evo de construir un capitalismo andino amazónico.

¿Cómo describe el choque con los capitalistas y contra el imperialismo en Bolivia?

La lucha contra el sistema siempre es un tema duro y complejo, actualmente debemos afianzar nuestra lucha contra el imperialismo norteamericano, ya que fue éste el que nos hizo el golpe de estado el pasado 2019. Debemos romper las lacras que nos deja la dictadura y retomar el camino de la unidad latinoamericana y retomar o entablar relaciones con estados socialistas como Vietnam, República Popular Democrática de Corea, Cuba y con otros países que luchan por su soberanía y dignidad. No olvidemos que Estados Unidos es un país en decadencia y como tal lanzará sus últimos coletazos con la fuerza de las armas generando guerras en todo el orbe.

Y si hablamos de la lucha contra el capitalismo la cuestión se torna compleja ya que el MAS no tiene ningún plan, interés, ni perspectiva de que vaya a luchar contra el sistema capitalista, esta lucha la tenemos que encarar los trabajadores del país sin ningún tipo de tutelaje en unión con los trabajadores del campo y la juventud. Nuestro partido debe prepararse para encarar esa lucha.

¿Cuáles cree que son los desafíos de Luis Arce para el nuevo período presidencial?

La cuestión es compleja, el gobierno de Añez nos ha dejado sin fondos económicos, han demostrado ser una pandilla delincuencial que ha robado todo lo que ha podido robar en su nefasta y vil gestión. De todos modos, el gobierno de Arce debe recuperar la economía y esto solo se hace recuperando todas las riquezas naturales y dándoles valor agregado en el proceso de industrialización de nuestro país. El gobierno asimismo debe afianzar su alianza con la clase obrera, el alejamiento de ésta fue factor fundamental para la caída en el golpe de estado. Si bien se deben tender por ahora puentes de trabajo y coordinación con sectores de la empresa privada, se debe priorizar la unión con la clase obrera y generar mecanismos para que ésta tenga un papel relevante en la planificación y ejecución de los planes y programas económicos de la gestión de Arce.

¿Cuáles son las demandas de la juventud boliviana por las que está luchando durante el período?

La juventud trabajadora ha luchado este último año por abrir una brecha democrática ya que muchos jóvenes como Remi Fernandez, Osvaldo Gareca, Patricia Hermosa, Oerestes Sotomayor y muchos compañeros han sido encarcelados sin haber cometido ningún tipo de delito, se los ha acusado de sedición, terrorismo, atentados a la salud cuando jamás han cometido ningún delito solo el de luchar por mejores condiciones de vida. Ahora vencida la dictadura los jóvenes debemos luchar por que se corrijan los errores de la ley educativa 070, por que se mejore la infraestructura en salud, cultura y deportes, que se generen oportunidades laborales para todos los jóvenes con estabilidad y todos los derechos laborales contemplados en la Ley General del Trabajo, bueno hay mucha lucha que librar aún, pero que quede claro que nuestra lucha fundamental y final es por la construcción de una nueva sociedad más justa y democrática, esa sociedad es el socialismo.

¿Cómo ve la construcción de una sociedad socialista en Bolivia en oposición al capitalismo y al imperialismo?

Primero queremos dejar en claro que como marxistas – leninistas asumimos el socialismo científico como herramienta y guía de transformación de la sociedad. Asimismo, ratificamos que la base de la sociedad socialista-comunista es la socialización de los medios de producción, sin esta condición no se puede hablar de construir el socialismo.

Asimismo, creemos que para hablar de socialismo aquí debemos realizar un análisis y estudio científico de nuestro país, sus estructuras y la correlación de fuerzas, viendo bajo qué formas podemos construir el socialismo en Bolivia, que sin duda tiene como precedente, experiencia y guía al proceso de construcción del socialismo en el siglo XX en la Unión Soviética, Vietnam, China, la República Popular Democrática de Corea, Cuba y otros países que han empezado la construcción del socialismo-comunismo y que con los errores cometidos consideramos totalmente válidos como gérmenes de construcción de un nuevo mundo.

 

Juventud Comunista de Bolivia (JCB) | jotabolivia.wordpress.com

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