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Maremma ROSSA  Antimperialista.

Ricordando Luis Sepulveda di Roberto Vallepiano

16 Aprile 2020 , Scritto da SIEMPREREVOLUCION Con tag #Luis Sepulveda, #Cile, #internazionalismo, #antifascismo, #America Latina,, #Roberto Vallepiano

Il blog Siemprerevolucion, con piacere pubblica un documento inviato dallo scrittore amico e compagno Roberto Vallepiano in merito alla scomparsa dello scrittore Luis Sepulveda venuto a mancare per Covid 19

Conobbi Luís Sepulveda a Sanremo, dove arrivò invitato dalla CGIL, e lo rividi anni dopo in incognito alla Fiera Internazionale del Libro dell’Avana.

In entrambi i casi mi avvicinai, con una certa cautela, per stringergli la mano e scambiarci due parole.

Avevo letto tutti i suoi libri e lo stimavo moltissimo come scrittore e come uomo, ma dava l’impressione di essere un tipo burbero e non volevo che mi vedesse come un cacciatore di selfie o di autografi.

Con mia estrema sorpresa mi squadrò attentamente e disse: “Andiamo a berci un caffè!”.

Passarono credo una ventina di minuti ma mi sembrò di averci passato assieme una settimana. Mi abbeveravo avidamente delle sue parole - pronunciate con quella inconfondibile voce cavernosa da tabagista - parlammo di Hugo Chavez e del Venezuela, dei suoi libri, della sua vita avventurosa...

E comunque la copia de “Il Vecchio che leggeva romanzi d’amore” che avevo sottomano alla fine me la sono fatta firmare eccome!

Sepulveda veniva da una famiglia di anarchici spagnoli.

Suo nonno fu condannato a morte come sovversivo e costretto a cercare rifugio in America Latina.

Crebbe tra idee libertarie di rivoluzione, gatti e romanzi d’avventura di Cervantes, Conrad e Salgari.

A 15 anni si iscrisse alla Gioventù Comunista.

Nel 1969 a Cuba vinse l’ambito premio letterario “Casa de las Americas” che gli spalancò la possibilità di viaggiare in Unione Sovietica e studiare alla prestigiosa Università Lomonosov di Mosca.

Da cui tuttavia fu espulso dopo pochi mesi per aver sedotto la propria Professoressa, che tra parentesi era pure la moglie del temutissimo Direttore dell’Istituto di Ricerche Marxiste.

Tornò in Cile con una pesante nota disciplinare, accusato di  “Atteggiamenti contrari alla morale proletaria”.

A causa di ciò venne espulso dalla Gioventù Comunista, litigò pesantemente col padre e decise di raggiungere la Bolivia per unirsi alla guerriglia dell’Esercito di Liberazione Nazionale.

In seguito ai cambiamenti sociali scatenati dalla vittoria elettorale di Salvador Allende, decide di tornare in Cile.

Si iscrive al Partito Socialista e in breve, grazie alla preziosa esperienza accumulata in Bolivia negli anni della Guerriglia, diventerà la Guardia del Corpo personale del Presidente Allende.

Dopo il Golpe della CIA che spalancherà le porte alla sanguinaria dittatura di Pinochet, sarà arrestato, torturato e condannato all’ergastolo.

Riuscirà a fuggire dal Cile grazie alle pressioni internazionali e girerà diversi paesi del Latinoamerica vivendo a contatto con gli indios.

Nel 1978 raggiungerà il Nicaragua per combattere al fianco del Frente Sandinista di Liberacion Nacional.

Dopo la vittoria della Rivoluzione entrerà nell’equipaggio di Greenpeace solcando gli oceani a bordo della loro nave.

Trascorrerà il resto della sua vita tra Spagna e America Latina - con frequenti incursioni in Italia, paese che amava visceralmente - componendo poesie, scrivendo alcuni dei libri più amati al mondo e cantando insieme ai Modena City Ramblers.

Oggi Luis Sepulveda, l’uomo che era sopravvissuto ai torturatori di Pinochet, alla CIA, agli squadroni della morte e ai Contras; ci è stato portato via da un maledetto Virus chiamato Covid.

Ogni volta che cercheremo il suo sguardo determinato, colto e ribelle lo ritroveremo nelle pagine tumultuose dei suoi libri.

Ciao Luis,

Ciao vecchio cuore guerrigliero!

Roberto Vallepiano 

 

R.Vallepiano a sx feria del libro Havana

8 febbraio 2018 a lato M.Cerboneschi

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