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Maremma ROSSA  Antimperialista.

Presidente boliviano Evo Morales presenta la sua testimonianza sul genocidio del 2003

15 Febbraio 2011 , Scritto da SIEMPREREVOLUCION

Evoresiste

 

 

Presidente boliviano Evo Morales presenta la sua testimonianza sul genocidio del 2003

 

La Paz, 14 feb (Prensa Latina) Il governo boliviano ha confermato  che il presidente Evo Morales ha risposto ed ha inviato la sua testimonianza alla commissione investigatrice del caso “Ottobre nero”, quando forze della polizia repressero una manifestazione sociale nell’ottobre del 2003. Di quel genocidio, con un saldo di 68 morti e più di 400 feriti, accusano l'ex mandatario Gonzalo Sanchez de Lozada (2002-2003) che si è visto obbligato a dimettersi ed a fuggire dal paese verso gli Stati Uniti, dove rimane latitante dalla giustizia.

In una conferenza stampa, il vice ministro di Coordinazione Governativa, Wilfredo Chavez, ha precisato che Morales ha inviato nella data prevista a Sucre, sede del potere giudiziale, i documenti corrispondenti.

Il funzionario ha messo in chiaro che il governo ratifica la sua decisione di cercare giustizia e lottare contro l'impunità nella quale pretendono di nascondersi le ex autorità per evadere la loro responsabilità nel massacro contro il popolo ed il tentativo di consegnare alle multinazionali le risorse naturali, tra queste, il gas.

Nel 2003, ha ricordato Chavez, l'attuale presidente Morales, allora deputato, presentò la prima accusa contro Sanchez de Lozada ed i suoi collaboratori.

Ha detto che aspetta che l'investigazione sia bollata con una sentenza contro alcuni ministri di questa tappa come quello della Difesa, Carlos Sanchez Berzain, braccio destro di Sanchez de Lozada.

Oltre a Sanchez Berzain, includono in questo massacro ad altre ex autorità come Jorge Berindoague, Hugo Carvajal Donoso, Guido Añez Moscoso, Adalberto Kuajara, Dante Pino ed Erick Reyes Villa.

Accusano anche Mirtha Quevedo, Jorge Torres e Javier Torres, questi tre ultimi rifugiati in Perù.

I carichi segnalano lesioni gravi e lievi, lesioni seguite da morte, privazione di libertà, vessazioni e torture, delitti contro la libertà di stampa, perquisizioni di domicili, oltre a risoluzioni contrarie alla Costituzione ed alle leggi.

Una volta esposta l'imputazione per la Procura Generale, quella che manca ora, è la presentazione dei più di due mila testimoni di accusa contro gli ex dignitari di Stato.

Per Rogelio Mayta, avvocato dei parenti delle vittime e di vari feriti, la dilazione del processo si deve alla mancanza di volontà degli operatori di giustizia negli Stati Uniti ed in Bolivia.

Ugualmente ha denunciato che i responsabili del massacro dell’ottobre del 2003 possono usare tutte le risorse che permette la giustizia nordamericana per ritardare una decisione sulla loro estradizione fino a quattro anni.

Ig/ga

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