Overblog
Edit post Segui questo blog Administration + Create my blog
Maremma ROSSA  Antimperialista.

Fidel, padre e ispirazione del sistema scientifico cubano / Fidel, Father and Inspiration Behind Cuba’s Scientific System

10 Aprile 2021 , Scritto da SIEMPREREVOLUCION Con tag #Cuba, #rivoluzionecubana, #Fidel, #Bloqueo, #AggresioniUSA, #Covid 19, #Moncada

Cuba è l’unico Paese dell’America Latina e dei Caraibi che sviluppa propri vaccini contro il covid. le origini di questa impresa risalgono all’assalto alla Caserma Moncada nel luglio 1953,quando Fidel il giovane avvocato, nella sua difesa in tribunale, nota come “La storia mi assolverà”, sottolineò chiaramente il diritto dei cubani allo sviluppo endogeno dell’industria e della tecnologia. Dopo il trionfo della rivoluzione, Fidel decise di realizzare il “Programma Moncada”……

Cuba è l’unico Paese dell’America Latina e dei Caraibi che sviluppa propri vaccini contro il covid. Chi non conosce l’isola di Martí e Fidel non può capire come una piccola nazione, attaccata, denigrata e bloccata dall’impero più potente della storia dell’umanità, sia stata capace di una simile impresa. Dovrebbero sapere che le radici di questa impresa risalgono alle origini della rivoluzione quando, nel processo a Fidel e compagni dopo l’assalto alla Caserma Moncada nel luglio 1953, il giovane avvocato, nella difesa in tribunale, nota come “La storia mi assolverà”, sottolineò chiaramente il diritto dei cubani allo sviluppo endogeno dell’industria e della tecnologia. Dopo il trionfo della rivoluzione, Fidel decise di realizzare il “Programma Moncada”. Già nel gennaio 1960 sottolineò che il futuro di Cuba doveva essere necessariamente un futuro di uomini di scienza e di pensiero perché questo è ciò che la rivoluzione avrebbe seminato: “opportunità dell’intelligenza”. Allo stesso modo, pensando al futuro, assicurò che gli scienziati avessero piena opportunità di servire il popolo e la patria, perché in futuro le istituzioni scientifiche sarebbero cresciute e sperava che molti cubani vi aderissero, non solo aumentando la conoscenza ma, soprattutto, che la conoscenza fosse al servizio della giustizia e della patria. In questo modo, con una visione eccezionale, propose un compito strategico per i giovani, spingendoli alla ricerca, al pensiero e alla conoscenza, poiché Cuba viveva in tempi “in cui il ruolo del pensiero è eccezionale, perché solo il pensiero può guidare i popoli in tempi di grandi trasformazioni e in cui si intraprendono grandi imprese come questa”. Come in tutte le azioni cristallizzate da Fidel, il discorso fu sempre accompagnato dai fatti. Così, nel 1962 fu creata l’Accademia delle scienze cubana, furono organizzati centri di ricerca in diverse istituzioni legate all’economia e ai servizi e nel luglio 1965, con la sua guida decisiva, fu inaugurato il Centro nazionale per la ricerca scientifica (CNIC), iniziando formalmente la creazione di istituzioni che costituirono la spina dorsale del sistema scientifico cubano.
Anni dopo, il 13 marzo 1969, durante un discorso all’Università dell’Avana, stabilì la necessità di collegare università e ricerca. A questo proposito, disse: “L’università va collegata alla ricerca, e dovrebbero essere centri di ricerca di ogni tipo (…) intendiamo che i professori dovrebbero partecipare alla ricerca e i centri di ricerca dovrebbero partecipare alla formazione dei futuri tecnici”, proponendo così un salto nel processo che formula la necessità di massificare ancora di più la ricerca. Allo stesso modo, stabilì una pratica che da allora andava assunta dai leader cubani, quando espresse che era “obbligo di qualsiasi uomo di pubblica responsabilità cercare di avere il minimo di conoscenza per poter valutare ciò che scienziati, tecnici, specialisti possono affermare in un modo o nell’altro”. Insieme a questo, previde per gli scienziati il sentimento ed imperativo della rivoluzione cubana al servizio della società e dell’internazionalismo: “Per avere accesso alla produzione moderna e padroneggiare tecnologie avanzate, è essenziale istruire gli uomini e le donne che li maneggeranno, addestrarli alla piena conoscenza delle loro specialità e dotarli di coscienza sociale, patriottica e internazionalista che gli consenta di realizzare i propri progetti economici e sociali e di contribuire allo sviluppo della parte dell’umanità che più soffre e nel modo peggiore le conseguenze del passato coloniale “. Sotto la sua saggia guida, Cuba, piccolo Paese dalle scarse risorse, incessantemente attaccata dagli Stati Uniti, sviluppò una comunità scientifica da 1° mondo. Così, nel 1976, furono creati l’Accademia delle scienze cubana e il Comitato statale della scienza e della tecnologia. Nel 1981 fu fondato il cosiddetto “Fronte Biologico”, in cui si riunì il lavoro di tutti gli scienziati e le istituzioni collegate sulla base di cooperazione, integrazione e generalizzazione dei processi.
Nel 1982 iniziò ad operare il Centro di Studi Biologici (CIB) e quattro anni dopo nacque il Centro di Ingegneria Genetica e Biotecnologie (CIGB), istituzione di primo livello ed emblematico centro di biotecnologia a Cuba coll’obiettivo di diventare un’istituzione che legasse ricerca e produzione, dotato della continuità delle attività e tematiche scientifiche specialistiche avviate dal CIB. Allo stesso modo, emersero nuovi centri di ricerca e un impulso speciale fu dato alla biotecnologia. Esempi di ciò furono il Centro Nazionale di Biopreparazioni; l’Istituto di Medicina Tropicale (IPK); la Biblioteca nazionale di scienza e tecnologia; l’Istituto “Carlos J. Finlay” per lo sviluppo dei vaccini; il Centro di Immunologia Molecolare (CIM) specializzato nell’ottenimento di anticorpi monoclonali; il Centro di Chimica Molecolare (CQM), dedicato allo sviluppo di antigeni sintetici; e il Centro dei Immunotest (CIE) tra gli istituti di ricerca di cui esistono filiali in diverse province. In ognuno di questi centri era presente l’impronta personale del Comandante in Capo. Nel 1984, il CNIC ideal il MEDICID-03, primo elettroencefalografo automatizzato in continuità col NEUROCID-M, per l’attività elettrica nei muscoli scheletrici. Seguirono nel 1990 l’AUDIX, audiometro elettronico (primo al mondo) e il SUMA, sistema ultramicro-analitico. Anni dopo, sulla tribuna del 1° Summit della Terra tenutosi a Rio de Janeiro nel 1992, Fidel fece un appello premonitore ad evitare il disastro che vedeva arrivare: “Usiamo tutta la scienza necessaria per lo sviluppo sostenuto senza contaminazioni”, disse in un messaggio che risuona ancora nelle orecchie dell’umanità. “… solo il pensiero può guidare le persone nei momenti di grande trasformazione”.
La scomparsa del campo socialista nel 1990 rappresentò un duro colpo per Cuba e per la sua economia. Lo sviluppo scientifico non fu estraneo alla difficile impronta imposta dal cambiamento radicale nella struttura politica del pianeta. Per adattarsi alla nuova situazione, nel 1992 fu creato il “Polo Scientifico dell’Avana Ovest” coll’intento di produrre un balzo in avanti dal punto di vista strutturale che permettesse una risposta positiva alle condizioni difficili di lavoro venutesi a creare. Da allora, lo sviluppo della scienza e tecnologia cubana si adattò ai cambiamenti vertiginosi che si scatenarono negli ultimi trent’anni. Va detto, però, che il lavoro non si è mai fermato, nemmeno nei momenti acuti del Periodo Speciale che Cuba soffrì nell’ultimo decennio del secolo scorso quando si sgretolò la base fondamentale del suo sostentamento internazionale, contemporaneamente all’aggressività imperialista in aumento, supponendo che l’isola non avrebbe resistito all’assalto di tale cataclisma. Così, finalmente, ultimamente, Cuba adottò il concetto inclusivo di Scienza e Innovazione Tecnologica (SCIT). In particolare, il Sistema di innovazione scientifica e tecnologica per la salute (SCITS) organizzato da 37 enti scientifici e di innovazione: 16 centri di ricerca, 3 servizi scientifico-tecnologici e 18 unità di sviluppo e innovazione divenne la nuova struttura che assunse modernamente l’ormai potente scienza e sistema tecnologico cubani.
Nel 2012, BioCubaFarma fu creata come organizzazione di alta gestione aziendale, che integrò i centri di ricerca, sviluppo e produzione di biotecnologie, industria farmaceutica e apparecchiature mediche ad alta tecnologia. Fa parte di SCITS anche BioCubaFarma, con 32 aziende, 70 stabilimenti produttivi, 10 centri di ricerca, 11 unità di ricerca e sviluppo e un centro di servizi tecnologici scientifici. I prodotti e le tecnologie di BioCubaFarma fanno parte dell’elenco base dei medicinali e di altre applicazioni del Ministero della Salute. Oggi, si può dire che nel corso di 50 anni, nel solo CNIC passarono più di 30mila specialisti, distintisi nei suoi dipartimenti e laboratori, 389 dei quali conseguirono il titolo di dottore in scienze, divenendo leader scientifici ed è comune trovare nei restanti centri dirigenti formati in questa emblematica istituzione, madre dello sviluppo scientifico cubano. Ogni processo ha i suoi tempi. Ci furono momenti in cui la rivoluzione cubana fu guidata da combattenti, guerriglieri e combattenti sociali che si opposero all’arbitrio. I capi andarono al Moncada, in galera, in esilio, tornarono in patria per scalare le montagne e ottenere la fine della dittatura. Fidel e Raul per 60 anni hanno affrontato e sconfitto il colosso del nord, ma la lotta continua con nuove sfide. Oggi la resistenza si manifesta anche in altri settori e Miguel Díaz-Canel se ne è assunto con la stessa responsabilità che hanno sempre avuto i leader cubani. Ecco perché oggi la sua Moncada, la sua Sierra Maestra e la sua Playa Girón si svolgono in altre trincee.
Come continuatore del lavoro e del pensiero di Fidel e al fine di seguire nel modo più efficace le azioni del Comandante in Capo, il presidente cubano ha difeso con successo la sua tesi “Sistema di gestione del governo basato su scienza e innovazione per lo sviluppo sostenibile a Cuba”. qualificandosi Dottore in Scienze presso l’Università Centrale di Las Villas. Díaz-Canel nacque tre mesi dopo quel gennaio 1960 quando Fidel, riferendosi alla rivoluzione che iniziava, indicò con la sua straordinaria visione del futuro che: “… solo il pensiero può guidare o popoli nei momenti di grandi trasformazioni e in cui si intraprendono grandi imprese come questa”. I vaccini cubani si chiamano “Soberana”, rivendicando una disposizione e una decisione, “Abdala” in modo che l’apostolo non muoia mai e la sua memoria non si spenga mai come disse Fidel nel processo sulla Moncada, e “Mambísa” come tributo all’uomo della terra, operaio e patriota che conquistò la prima indipendenza per mano di Máximo Gómez e Antonio Maceo. Perché lui stesso voleva che fosse così, nessuno dei vaccini cubani porterà il nome di Fidel, ma tutti porteranno il suo spirito umanitario e la sua vocazione alla rivoluzione per gli esclusi della terra, per chi non ha diritto a nulla, nemmeno a un vaccino contro la pandemia. Quando tutti i cubani e milioni di uomini e donne in diverse parti del pianeta sono immunizzati coi vaccini cubani, dovranno sapere che questo è stato possibile perché il creatore di rivoluzioni, che vinse la morte perché “morire per la patria è vivere”, quello che fece diventare una piccola isola caraibica un gigantesco esportatore di vita e salute, l’aveva sognato, pensato e realizzato.

 

NOTA: sono grato per il prezioso contributo del caro amico Luis Rojas Núñez senza il cui aiuto sarebbe stato impossibile portare a termine questo lavoro.

Traduzione di Alessandro Lattanzio

http://aurorasito.altervista.org/?p=16389                    

Fidel, Father and Inspiration Behind Cuba’s Scientific System

INTERNATIONALIST 360°  APRIL 5, 2021

Cuba is the only country in Latin America and the Caribbean that is successfully developing its own vaccines against covid. Those who do not know the island of Martí and Fidel cannot understand how a small nation, attacked, vilified, attacked and blockaded by the most powerful empire in the history of mankind, has been capable of such a feat. They should know that the roots of this feat go back to the very origins of the revolution when, in the trial of Fidel and his comrades after the assault on the Moncada Barracks in July 1953, the young lawyer, in his defense argument before the court -which later became known as “History will absolve me”- clearly pointed out the right of Cubans to the endogenous development of industry and technology.

After the triumph of the revolution, Fidel turned to making the “Moncada Program” a reality. As early as January 1960, he pointed out that the future of Cuba had to be necessarily a future of men of science and thought because that is what the revolution would sow: “opportunities for intelligence”. Likewise, thinking of the future, he assured that now scientists and researchers would have every opportunity to serve their people and their homeland, because in the coming years scientific institutions would grow and he hoped that many Cubans would join them, not only to increase their knowledge but, most importantly, that this knowledge should be put at the service of justice and the homeland.

In this way, with an outstanding vision, he proposed a strategic task for young people, urging them to research, thought and knowledge, since Cuba was living in times “in which the role of thought is exceptional, because only thought can guide the people in times of great transformations and in times when great enterprises such as this one are undertaken”.

As in all the actions crystallized by Fidel, the speech was always accompanied by deeds. Thus, in 1962 the Cuban Academy of Sciences was created, research centers were organized in different institutions linked to the economy and services and in July 1965, with his decisive guidance, the National Center for Scientific Research (CNIC) was inaugurated, formally initiating the creation of institutions that would constitute the backbone of the Cuban scientific system.

Years later, on March 13, 1969, during a speech at the University of Havana, he established the need to link universities and research. In this regard, he said:

“The university should be linked to research, and universities should be research centers of all kinds (…) we mean that professors should participate in research and research centers should participate in the training of future technicians”, thus proposing a leap in the process by formulating the need to massify research efforts even more. Likewise, he established a practice that from then on should be assumed by Cuban leaders, when he stated that it was “the obligation of any man of public responsibility to try to have the minimum of knowledge to be able to evaluate what scientists, technicians, specialists, may state in one way or another”.

Along with this, he projected for scientists, the sentiment and the imperative of the Cuban revolution to serve society and internationalism:

“In order to have access to modern production and master advanced technologies, it is essential to instruct the men and women who will handle them, train them for the greatest knowledge of their specialties and endow them with a social, patriotic and internationalist conscience that will allow them to carry out both their own economic and social projects and contribute to the development of that part of humanity that is most urgent and suffers to the worst degree the consequences of the colonial past.”

Under his wise guidance, Cuba, a small country of scarce resources, incessantly attacked by the United States, developed a scientific community of the 1st world. Thus, in 1976 the Cuban Academy of Sciences and the State Committee of Science and Technology were created. In 1981, the so-called “Biological Front” was founded, in which the work of all scientists and institutions related to the subject was combined on the basis of cooperation, integration and generalization of processes.

In 1982, the Center for Biological Studies (CIB) began to operate and four years later the Center for Genetic Engineering and Biotechnology (CIGB) was born, a first level institution and emblematic center of biotechnology in Cuba with the objective of becoming an institution that would link research and production, characterized by the continuity of all the activities and specialized scientific topics that had begun in the CIB. Likewise, new research centers emerged and a special impulse was given to biotechnology. Examples of all this were the National Center of Biopreparations; the Institute of Tropical Medicine (IPK); the National Library of Science and Technology; the “Carlos J. Finlay” Institute for the development of vaccines; the Center of Molecular Immunology (CIM) specialized in obtaining monoclonal antibodies; the Center of Molecular Chemistry (CQM), dedicated to the development of synthetic antigens; and the Center of Immunoassays (CIE) among other research institutions of which there are branches in several provinces. In each of these centers, the personal imprint imposed by the Commander in Chief was present.

In 1984, the CNIC conceived the MEDICID-03, the first automated electroencephalograph with continuity in the NEUROCID-M, to record electrical activity in skeletal muscles. This was followed in 1990 by the AUDIX, an electro audiometer (first in the world) and the SUMA, Ultramicro-analytical system.

Years later, at the rostrum of the 1st Earth Summit held in Rio de Janeiro in 1992, Fidel made a premonitory call in order to avoid the disaster he saw coming: “Let all the necessary science be used for a sustained development without contamination”, he said in a message that still resounds in the ears of humanity.

“…only thought can guide peoples in moments of great transformation.”

The disappearance of the socialist camp in 1990 meant a hard blow for Cuba and its economy. Scientific development was no stranger to the difficult imprint imposed by the radical change in the political structure of the planet. In order to adapt to the new situation, the “West Havana Scientific Pole” was created in 1992 with the intention of producing a leap forward from the structural point of view that would allow a positive response to the difficult working conditions that had arisen.

Since then, the development of Cuban science and technology has had to adapt to the dizzying changes that have been unleashed in the last thirty years. It must be said, however, that work never stopped, not even during the thorny moments of the Special Period that Cuba suffered during the last decade of the last century when the fundamental basis of its international sustenance crumbled, at the same time that imperialist aggressiveness increased, assuming that the island would not resist the onslaught of this cataclysm. Thus, finally, more recently, Cuba has adopted the inclusive concept of Science and Technological Innovation System (SCIT).

In particular, the Science and Technological Innovation System for Health (SCITS) organized in 37 science and innovation entities: 16 research centers, 3 scientific-technological services and 18 development and innovation units became the new structure that has modernly assumed the now powerful Cuban science and technology system.

In 2012, BioCubaFarma was created as a top business management organization, which integrated the research, development and production centers of biotechnology, the pharmaceutical industry and high-tech medical equipment. BioCubaFarma, with its 32 companies, 70 production facilities, 10 research centers, 11 research and development units and a scientific technological services center, is also part of SCITS. BioCubaFarma’s products and technologies are part of the Basic List of Medicines and other applications of the Ministry of Health.

Today, it can be said that over the course of 50 years, more than 30 thousand specialists have passed through the CNIC alone, who have excelled in its departments and laboratories, 389 of them obtained their Doctor of Science degree, many became scientific leaders and it is common to find in the remaining centers, managers trained in this emblematic institution, mother of Cuban scientific development.

Every process has its times. There were times when the Cuban revolution was led by combatants, guerrillas and social fighters who stood up to opprobrium. The leaders went to the Moncada, to jail, to exile, they returned to the homeland to climb the mountains and achieve the end of the dictatorship. Fidel and Raul for 60 years faced and defeated the colossus of the north, but the struggle continues with new challenges. Today, resistance also manifests itself in other areas and Miguel Díaz-Canel has assumed it with the same responsibility that Cuban leaders have always had. That is why today his Moncada, his Sierra Maestra and his Playa Girón take place in other trenches.

As a continuator of Fidel’s work and thinking and in order to follow up in the most effective way the Commander-in-Chief’s deeds, the Cuban president successfully defended his thesis “Government Management System based on Science and Innovation for sustainable development in Cuba” in order to qualify for the degree of Doctor of Science at the Central University of Las Villas. Díaz-Canel was born three months after that January 1960 when Fidel, referring to the revolution that was beginning, pointed out with his extraordinary vision of the future that: “…only thought can guide the people in the moments of great transformations and in the moments when great enterprises such as this one are undertaken”.

The Cuban vaccines are called “Soberana”, vindicating a disposition and a decision, “Abdala” so that the apostle never dies and his memory never dies out as Fidel said in the Moncada Trial, and “Mambísa” as a tribute to the man of the land, worker and patriot who conquered the first independence by the hand of Máximo Gómez and Antonio Maceo.

Because he himself wanted it to be so, none of the Cuban vaccines will bear Fidel’s name, but all of them will bear his humanitarian spirit and his vocation to make a revolution for the excluded of the earth, for those who have no right to anything, not even a vaccine against the pandemic.

When all Cubans and millions of men and women in different parts of the planet are immunized with Cuban vaccines, they should know that this has been possible because that maker of revolutions, that one who overcame death because “to die for the homeland is to live”, the one who made a small Caribbean island become a giant exporter of life and health, dreamed it, thought it and did it.

NOTE: I am grateful for the invaluable contribution of my dear friend Luis Rojas Núñez without whose help it would have been impossible to carry out this work.

 

https://libya360.wordpress.com/2021/04/05/fidel-father-and-inspiration-behind-cubas-scientific-system/

Condividi post
Repost0
Per essere informato degli ultimi articoli, iscriviti:
Commenta il post