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Maremma ROSSA  Antimperialista.

Il PCV al presidente Nicolás Maduro: La nostra lotta è per il trionfo dell'unità popolare rivoluzionaria / El PCV al presidente Nicolás Maduro: Nuestra lucha es por el triunfo de la unidad popular revolucionaria

4 Febbraio 2021 , Scritto da SIEMPREREVOLUCION Con tag #NicolasMaduro, #PCV, #rivoluzione bolivariana

Venezuela, ormai è scontro aperto tra PCV-APR e il Presidente Maduro, lo si legge nell'ultimo comunicato redatto dall'ufficio politico del comitato centrale del partito.

30/01/2021

Come Partito Comunista del Venezuela (PCV), sulla base della nostra autonomia e indipendenza ideologica, politica e organizzativa, abbiamo deciso di affrontare l'aggressione dell'imperialismo statunitense-europeo, così come le politiche in materia economica, lavorativa e agraria-contadina al servizio del capitale e dei latifondisti, che sta eseguendo il presidente Nicolás Maduro.

È da questa prospettiva che valutiamo anche la linea discorsiva e comunicativa dell'alto Governo, in particolare quando si tratta di risposte dell'Esecutivo Nazionale alle posizioni che, dal movimento popolare rivoluzionario, le correnti della sinistra rivoluzionaria e le organizzazioni politiche marxiste-leniniste, come il PCV, mettono apertamente in discussione questa linea di arresa al capitale locale e transnazionale. È così che abbiamo sentito ripetute risposte e dichiarazioni prive di argomentazione e autocritica, senza la disponibilità al dibattito franco e aperto di fronte al paese. In generale, queste risposte e dichiarazioni pubbliche per voce del primo mandatario nazionale, sono caratterizzate dal cinismo, dalla ripetizione inconsistente,dalla denigrazione e dal privilegio mediatico.

Negli ultimi mesi, sempre più spesso, da quando il PCV e le altre correnti del movimento popolare rivoluzionario e di sinistra rivoluzionaria, hanno deciso di costruire l'Alternativa Popolare Rivoluzionaria (APR) e di non essere parte del nuovo "patto oligarchico-borghese" per imporre al popolo operaio venezuelano l'aggiustamento neoliberale che si è formato a Santo Domingo al "tavolo di dialogo" tra il governo e l'opposizione, l'agire del cittadino presidente Nicolás Maduro tende a farsi più aggressivo e minaccioso.

Durante la scorsa campagna elettorale questa pratica è stata evidente e brutale, in un primo momento cercando di rendere invisibile e bloccare l'accesso del PCV e dell'APR ai mezzi di comunicazione pubblici e privati; arrivando, il presidente Maduro stesso, all'estremo di coprire con la sua mano il simbolo elettorale del PCV, durante un discorso presidenziale televisivo in cui chiedeva di votare per i candidati del PSUV o della destra oppositrice. Adesso, si propone la criminalizzazione politica, che può trasformarsi in aggressione personale, fino alla liquidazione fisica di organizzazioni e quadri comunisti, del movimento popolare rivoluzionario, della sinistra coerente e di tutti coloro che divergono con la gestione a favore del capitale che realizza il governo del presidente Nicolás Maduro e che chiedono l'applicazione di politiche a favore della classe operaia e del popolo lavoratore della città e della campagna.

Come PCV e APR siamo coscienti di esser l'obiettivo centrale di questo piano. Inoltre, lo sono anche le correnti rivoluzionarie e critiche intellettuali, del movimento operaio e sindacale di classe, contadino, comunardo e popolare in generale, così come i quadri medi e gli ampi nuclei delle basi popolari chaviste che da posizioni coerentemente patriottiche, antimperialiste e di sinistra rivoluzionaria rivendicano il progetto originario di Chávez, il cui orientamento politico mirava agli obiettivi della Liberazione Nazionale di carattere antimperialista. Settori che hanno manifestato un profondo e massiccio malcontento rispetto alla deviazione di destra imposta dal vertice di governo. Responsabilizziamo il signor presidente di qualsiasi aggressione fisica o psicologica della quale sarà oggetto qualsiasi militante rivoluzionario.

Costituisce un fatto molto grave, che proprio il presidente Nicolás Maduro abbia assunto vecchi concetti (ad esempio, quello della sinistra obsoleta) coniati dalla destra betancurista negli anni sessanta, per cercare di stigmatizzare e ridicolizzare noi che non vacilliamo nella nostra coerente posizione antimperialista e di classe, che lottiamo per la Liberazione Nazionale e il Socialismo-Comunismo. Come PCV siamo coscienti del carico reazionario e anticomunista di tali epiteti, ma abbiamo cercato di non farci trascinare in questa diatriba che cerca di deviarci dai nostri obiettivi politici centrali nella presente fase: "Affrontare, delineare, raggruppare e accumulare forze per lottare e vincere l'aggressione imperialista e il riformismo cedevole" che controlla il Governo e l'apparato dello Stato.

Adesso, il presidente Nicolás Maduro in un atto a Palazzo Miraflores, in occasione di un nuovo anniversario del 23 gennaio (fine alla dittatura di Marcos Pérez Jiménez, ndr) e successivamente in una riunione delle direzioni nazionali del PSUV-JPSUV (utilizzando i media pubblici come se fossero di sua proprietà) con un alto grado di arroganza, ha espresso alcune dichiarazioni dove, oltre a promuovere la dollarizzazione e trattare altri temi, fa una diretta allusione ai marxisti-leninisti. Queste dichiarazioni, tanto per il loro contenuto, come per chi le ha espresse, sono estremamente gravi. Per ora, ci riferiamo solo a questo testo: …Fate attenzione ai divisionisti che si definiscono marxisti-leninisti e che sono più chavisti di Chávez. Fate attenzione perché dietro ci sta la mano dell'imperialismo nordamericano. Attenzione al divisionismo. Allerta quindi nei quartieri, nelle fabbriche, nelle università, vigili al divisionismo. Avverto per la prima volta. Ho molte informazioni.

Non è chiaro se tali dichiarazioni sono dirette a contenere gli sviluppi della lotta di classe (ideologica, politica e di massa) che si acutizza all'interno del suo partito interclassista, cosa che comunque non le giustifica perché nega il metodo che ci appartiene come rivoluzionari: il dibattito collettivo franco e onesto, aperto, fraterno, democratico, critico e autocritico che, come tutto indica, viene invece sostituito dalla denigrazione senza discussione e l'esigenza di una subordinazione incondizionata.

È il caso che, riferendosi ai marxisti-leninisti, ci consideriamo direttamente chiamati in causa, dato che la nostra organizzazione rivendica questa concezione scientifica del mondo. Lo dimostrano il nostro Programma, Linea Politica, pratica rivoluzionaria e Statuto del PCV, che afferma espressamente: Articolo 1. Il Partito Comunista del Venezuela; fondato il 5 marzo 1931, è il Partito Politico della classe operaia, la sua avanguardia, la sua forma superiore di organizzazione, che difende coerentemente e tenacemente i suoi interessi e quelli del popolo lavoratore della città e della campagna, che si fondono con quelli della nazione venezuelana. È l'unione volontaria e organizzata dei comunisti e delle comuniste basata sugli interessi e la missione storica della classe operaia.

È guidato dalla concezione scientifica del marxismo-leninismo, l'ideale emancipatore, antimperialista e integrazionista di Simón Bolívar e dai principi dell'internazionalismo proletario, la solidarietà internazionale con i popoli che lottano per la loro liberazione nazionale, per la democrazia popolare, il Socialismo e il Comunismo. (…)

Questa allusione diretta ai e alle marxisti/e-leninisti/e ci obbliga a chiedere al cittadino presidente della Repubblica, Nicolás Maduro, quanto segue:

1) Che dica apertamente di fronte al paese e al mondo se le sue accuse contro chi denuncia come divisionisti che "si definiscono marxisti-leninisti e sono più chavisti di Chávez" e hanno dietro "la mano dell'imperialismo nordamericano", includono il Partito Comunista del Venezuela (PCV).

2) Renda immediatamente pubbliche le prove che dice di avere su cittadini e/o cittadine che si considerano marxisti-leninisti, e secondo quanto denunciato, hanno legami, impegni o qualsiasi tipo di accordi con l'imperialismo, che lo portano ad affermare che dietro di loro c'è "la mano dell'imperialismo nordamericano". È molto grave, se si forgiasse un falso positivo contro attivisti e quadri rivoluzionari critici.

3) Esigiamo che le "molte informazioni" che dice di avere il cittadino presidente Nicolás Maduro Moros, siano mostrate all'opinione pubblica venezuelana e si garantisca a tutte le organizzazioni o individualità a cui si riferiscono tali informazioni, il diritto di replica e nelle stesse condizioni nelle quali il presidente Maduro presenta tali informazioni. Che il dibattito pubblico, aperto e trasparente, sostituisca l'attacco unilaterale e manipolatore del quale siamo vittime da parte di coloro che abusano del potere politico ostentato.

4) Che rettifichi la sua politica al servizio del capitale e restituisca i diritti del popolo lavoratore, come condizione di base per ristabilire l'unità antimperialista e popolare rivoluzionaria. Che rettifichi il cammino che ha deciso di intraprendere al servizio della vecchia oligarchia e della mal denominata borghesia rivoluzionaria, il cui compromesso si esprime in un nuovo patto d'élite e nell'applicazione del brutale adeguamento neoliberale in corso. È questa, la sua politica e gestione di governo, quella che divide le forze patriottiche e produce la demarcazione del movimento popolare rivoluzionario, della sinistra coerente e delle organizzazioni politiche di concezione marxista-leninista, come lo è il PCV.

5) Lo esortiamo a correggere questo appello all'intolleranza, all'odio, alla persecuzione e alla mancanza di rispetto dell'esercizio dei diritti politici e democratici consacrati nella Costituzione della Repubblica Bolivariana del Venezuela. Quando ciò che sarebbe adeguato è un dibattito creatore e unificante, ciò che cerca di imporre è una pratica senza riflessione. Molto simile all'ordine dato da Romulo Betancourt, negli anni '60 del secolo passato, di perseguire, isolare, segregare e assassinare i militanti del PCV, del MIR e la sinistra dell'URD; "prima sparare e poi verificare": è una incitazione all'odio; è un atto di aperta violazione dei diritti costituzionali che deve esser rifiutato da tutte le forze autenticamente democratiche, progressiste, patriottiche, antimperialiste, popolari e rivoluzionarie a livello nazionale e internazionale, perché questo cammino può condurre al fascismo: la dittatura reazionaria del grande capitale.

Presidente Maduro, il vero dilemma è se si sta con la classe lavoratrice o si sta con i capitalisti.

A tutto questo, di per sé molto grave, si somma la pretesa di voler condizionare il nostro diritto a prendere parola nelle sessioni plenarie dell'Assemblea Nazionale, a condizione che ci affiliamo o iscriviamo a uno dei due blocchi maggioritari del parlamento (quello guidato dal PSUV o quello dei suoi alleati oppositori); questione che è stata rispedita correttamente al presidente dell'AN, con fermezza e dignità, lo scorso giovedì 21/01/2021, dalla deputazione del PCV e dell'Alternativa Popolare Rivoluzionaria (APR) in questo momento a carico della deputata Luisa González.

Nel suo discorso, il presidente riferisce che in parlamento ci sono "256 deputati del GPP e 21 dell'opposizione"; afferma che "non c'è posto per stare in mezzo" e dopo usa l'espressione: "o sei chicha o sei limonata" per metter in chiaro la posizione ideologica che cerca di giustificare l'esistenza di una falsa polarizzazione tra il blocco di governo e quello dell'opposizione in Parlamento, quando l'evidenza empirica e le stesse dichiarazioni pubbliche del Presidente della Repubblica hanno reso evidente la stretta alleanza e le concordanze tra queste due frazioni politiche che si suppone siano "antagoniste". Tanto che, chi presiede la Commissione Politica Estera dell'AN, per decisione dell'alta direzione del PSUV, è un deputato della destra oppositrice, strettamente vincolata con il Partito Democratico statunitense e il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti. Ricordiamo che il governo ha anche parlato di costruire un governo di "unità nazionale" con queste stesse forze di opposizione.

In questo senso, ribadiamo il nostro rifiuto a questa manipolazione ideologica e politica che cerca di mantenere sotto inganno il popolo lavoratore sotto la falsa dicotomia di una polarizzazione politica superficiale astratta dalla lotta di classe. In politica, da quando storicamente è sorta la divisione della società in classe antagoniste e nella società capitalista dipendente e di rendita venezuelana non è diverso, il nocciolo del problema continua ad esser lo stesso: o si sta con la classe lavoratrice o si sta con i capitalisti. I partiti politici esistono come espressione degli interessi delle classi sociali, pertanto le loro azioni politiche o beneficiano il popolo lavoratore o servono gli interessi della borghesia e dei latifondisti. È su questo punto, signor presidente, dove realmente non esiste termine medio o "centrismo" e non nel superficiale dilemma posto da voi; da qui rivendichiamo a nome dei lavoratori della città e della campagna, sulla base del principio costituzionale del pluralismo politico, il nostro legittimo diritto ad intervenire all'Assemblea Nazionale, in tutti i dibattiti e questioni che sono trattati da questo organo del Potere Pubblico, come legittima voce e rappresentanza dell'Alternativa Popolare Rivoluzionaria (APR).

Per questo ratifichiamo al paese e lo diciamo chiaro a chi dirige il Parlamento, che il PCV non appartiene a nessuno dei due blocchi apparentemente antagonisti, semplicemente perché le politiche che promuovono i/le loro portavoce, non si identificano con l'esercizio di una linea conseguente in difesa degli interessi e aspirazioni della classe operaia e del popolo lavoratore venezuelano. Non permetteremo che siano usate queste manovre per tagliare il legittimo diritto, che abbiamo come frazione parlamentare del PCV/APR, di prendere parola e fissare la nostra posizione politica in tutti i punti dell'agenda di discussione delle sessioni.

La politica del governo e dell'opposizione servono oggi gli interessi dei capitali privati nazionali e internazionali. Entrambi sono coalizzati nella difesa e promozione di una politica economica di carattere liberale borghese che scarica il peso della crisi capitalista e delle illegali sanzioni imperialiste sulle spalle della classe lavoratrice e in generale di tutto il popolo. Come è stato pubblicamente evidenziato, nessuno dei principali portavoce di entrambi i blocchi hanno mostrato interesse a discutere i gravi problemi che affliggono il popolo venezuelano e in particolare quelli riferiti alla distruzione del salario, delle pensioni, delle prestazioni sociali e degli altri diritti della classe lavoratrice o della situazione della famiglia contadina venezuelana e della produzione nazionale.

Farebbe bene al paese e al popolo venezuelano che la diversità di partiti e settori sociali che si esprimono nel blocco parlamentare del GPP (Gran Polo Patriottico, ndr), valutino criticamente le incoerenze della politica economica governativa. Li invitiamo a riflettere e ad agire in questa direzione, prima che sia tardi, per le necessarie rettifiche; dato che ogni giorno si rende più evidente la contraddizione tra una Costituzione che consacra diritti progressivi a favore delle grandi maggioranze nazionali del nostro popolo e le politiche di carattere apertamente regressive, liberali e neoliberiste che beneficiano solamente gli interessi del capitale, delle multinazionali e dell'imperialismo.

Lo diciamo chiaro al Presidente Nicolás Maduro e soprattutto al popolo rivoluzionario, che non essere nella frazione parlamentare del GPP, non è oggi la ragione che determina se una forza politica è con la destra o se è un alleato dell'imperialismo. Ripudiamo che si usi questa grottesca manipolazione con l'intento di fabbricare "falsi positivi" contro militanti e dirigenti del PCV, del movimento popolare rivoluzionario e altri settori coerenti della sinistra. Ciò che bisogna chiedersi è: perché non si applica questa furia contro i guarimberos e gli agenti dell'imperialismo nordamericano in Venezuela, che hanno gestito il blocco economico, saccheggiato beni della Repubblica e aggressioni esterne, ma a cui al contrario gli vengono concessi indulti e permesso di cospirare apertamente contro il popolo venezuelano?

Mettiamo in guardia i lavoratori e le lavoratrici venezuelani/e, i partiti comunisti e operai del mondo e le forze progressiste e antimperialiste nazionali e internazionali, sull'avanzamento di piani di persecuzione e attacchi anticomunisti che potrebbero esser in preparazione contro il PCV e la sua militanza utilizzando spregevoli montaggi.

Oggi il governo sta eseguendo una politica economica contro la classe lavoratrice e gli interessi del paese. La sua attuale politica economica si riassume in inconcepibili concessioni a favore dei profitti del capitale privato da un lato e il congelamento di stipendi e pensioni, eliminazione di contratti collettivi e flessibilizzazione lavorativa dall'altro. Il governo non trova un modo per nascondere la sua svolta a destra, per questo dispiega tutta la sua furia arrogante contro ogni forza che rivela e affronta la sua politica economica di svendita.

Il PCV è stato, è e sarà sempre dalla parte degli interessi della classe lavoratrice e di quella contadina e con il popolo lavoratore, senza considerare le conseguenze. Questo ci ha sempre trasformato in un nemico strategico dell'imperialismo e dei fantocci interni. Gli alleati dell'imperialismo possono esser solo quelli che mostrano la loro intenzione di vacillare e negoziare gli interessi della patria e del popolo lavoratore con il capitale monopolista. Non abbiamo dubbio alcuno che questo cammino di intolleranza di fronte alla critica e all'azione di classe scatenerà una nuova ondata di rabbioso anticomunismo, censura e persecuzione che siamo disposti/e ad affrontare e sconfiggere con l'organizzazione, l'unità e la mobilitazione rivoluzionaria operaia, contadina, comunarda e popolare.

Diciamo con il nostro Compagno Argimiro Gabaldón:

Il cammino è duro, molto duro, ma è il cammino!
Continuiamo a costruire l'Alternativa Popolare Rivoluzionaria (APR)!
Resistere, lottare, organizzare, raggruppare, unire le forze e vincere con i lavoratori e le lavoratrici al Potere!

 

El PCV al presidente Nicolás Maduro: Nuestra lucha es por el triunfo de la unidad popular revolucionaria

 

En el Partido Comunista de Venezuela (PCV) hemos resuelto, con base a nuestra autonomía e independencia ideológica, política y organizativa, confrontar la agresión del imperialismo estadounidense-europeo así como las políticas económica, laboral y agraria-campesina al servicio del capital y los terratenientes que ha estado ejecutando el presidente Nicolás Maduro, y en cuyo contexto también evaluamos la línea discursiva y comunicacional del alto Gobierno, en particular, cuando se trata de respuestas del Ejecutivo Nacional a las posiciones que, desde el movimiento popular revolucionario, diversas corrientes de izquierda, y organizaciones políticas marxistas-leninistas, asumimos cuestionando dicha línea de entrega al capital local y transnacional, frente a lo cual son reiteradas las respuestas y declaraciones ausentes de argumentos y de autocrítica, con falta de disposición al debate franco y de cara al país. En general, estas repuestas y declaraciones públicas, en la voz del primer mandatario nacional, están caracterizadas por el cinismo, la reiteración inconsistente, la descalificación y el ventajismo mediático.

En los últimos meses, cada vez con mayor frecuencia, desde que el PCV y otras corrientes del movimiento popular revolucionario y de izquierda, decidimos construir la Alternativa Popular Revolucionaria (APR) y no somos parte del nuevo “pacto oligárquico-burgues” para imponer al pueblo trabajador venezolano el ajuste neoliberal que se fraguó en Santo Domingo y en la “mesa de diálogo” entre el Gobierno y la oposición, esa orientación y actuación del ciudadano presidente Nicolás Maduro tiende a hacerse más agresiva y amenazante.

Durante la pasada campaña electoral fue evidente y brutal esa práctica que, en un primer momento, buscó invisibilizar y bloquear el acceso del PCV y la APR a los medios de comunicación públicos y privados, llegando al extremo el propio presidente Maduro en trasmisión televisiva de tapar con su mano la tarjeta electoral del PCV, en una alocución presidencial en la que pidió votar por los candidatos del PSUV o por los de la derecha opositora. Ahora, se propone la criminalización política, que puede convertirse en agresión personal y hasta liquidación física de organizaciones y cuadros comunistas, del movimiento popular revolucionario, de la izquierda y de todos los que tengamos divergencia con la gestión en favor del capital que realiza el gobierno del presidente Maduro y exijamos la aplicación de políticas en favor de la clase obrera y del pueblo trabajador de la ciudad y el campo.

En el PCV y la APR estamos conscientes de ser objetivo central de ese plan. También lo son las corrientes revolucionarias y críticas de la intelectualidad, del movimiento obrero y sindical clasista, campesino, comunero y popular en general, así como los cuadros medios y amplios núcleos de bases populares chavistas, que desde posiciones consecuentemente patrióticas, antiimperialistas y de izquierda revolucionaria reivindican el proyecto originario de Chávez, cuya orientación política apuntaba a los objetivos de la Liberación Nacional de carácter antiimperialista; por lo que vienen manifestando un profundo y masivo descontento ante la desviación de derecha que se impone desde la cúpula gubernamental. Hacemos responsable al señor presidente de cualquier agresión física o sicológica de la que sea objeto cualquier militante revolucionario.

Constituye un hecho muy grave que el propio presidente Nicolás Maduro haya tomado para sí viejos conceptos (por ejemplo, el de “izquierda trasnochada”) acuñados por la derecha betancourista en los años sesenta, para intentar estigmatizar y ridiculizar a quienes no claudicamos en nuestra consecuente posición antiimperialista y clasista de lucha por la Liberación Nacional y el Socialismo-Comunismo. En el PCV tenemos conciencia de la carga reaccionaria y anticomunista de tales epítetos, pero hemos intentado no engancharnos en esa diatriba que busca desviarnos de nuestros objetivos políticos centrales en la presente fase: Confrontar, deslindar, reagrupar y acumular fuerzas para enfrentar y vencer la agresión imperialista y el reformismo entreguista que controla el Gobierno y el aparato del Estado.

Ahora bien, el Presidente Nicolás Maduro en un acto en el palacio de Miraflores, con ocasión de un nuevo aniversario del 23 de enero y posteriormente en reunión con las direcciones nacionales del PSUV-JPSUV (utilizando los medios públicos como si fuesen de su propiedad), con un alto grado de arrogancia, ha emitido unas declaraciones en las que, además de promover la dolarización y tratar otros temas, hace alusión directa a los “marxistas-leninistas”. Dichas declaraciones, tanto por su contenido como por quien las emite, son sumamente graves. Por ahora, sólo nos referimos a este texto: …Cuidado con los divisionistas que tratan de llamarse marxistas leninistas y que son más chavistas que Chávez. Cuidado porque detrás está la mano del imperialismo norteamericano. Cuidado con el divisionismo. Alerta en los barrios, en las fábricas, en las universidades, en las calles, mosca pues con el divisionismo. Lo alerto por primera vez. Tengo mucha información.”

Pese a no estar claro, si tales declaraciones están dirigidas a contener los desarrollos de la lucha de clases (ideológica, política y de masas) que se agudiza en el seno de su partido policlasista, lo cual en todo caso no las valida, porque desdice del método que hemos aprendido las y los revolucionarios: el honesto y franco debate colectivo, abierto, fraterno, democrático, crítico y autocrítico que, todo indica, está siendo sustituido por la descalificación sin discusión y la exigencia de subordinación incondicional.

Es el caso que al referirse a marxistas-leninistasahí sí nos consideramos directamente aludidos, ya que se involucra directamente al PCV, dado que nuestra organización reivindica esa concepción científica del mundo. Así lo precisan nuestro Programa, Línea Política, práctica revolucionaria y Estatutos del PCV, que afirman en forma expresa: “Artículo 1. El Partido Comunista de Venezuela; fundado el 5 de marzo de 1931, es el Partido Político de la clase obrera, su vanguardia, su forma superior de organización, que defiende consecuente y tenazmente sus intereses y los del pueblo trabajador de la ciudad y el campo, que se funden con los de la nación venezolana. Es la unión voluntaria y organizada de las y los comunistas basada en los intereses y la misión histórica de la clase obrera.

Se guía por la concepción científica del marxismo-leninismo, el ideal emancipador, antiimperialista e integracionista de Simón Bolívar y por los principios del internacionalismo proletario, la solidaridad internacional con los pueblos que luchan por su liberación nacional, por la democracia popular, el Socialismo y el Comunismo. (…)”

Esta alusión directa a las y los marxistas-leninistas nos obliga a demandar del ciudadano presidente de la República, Nicolás Maduro, lo siguiente:

1°) Que asuma abiertamente frente al país y el mundo si sus acusaciones contra quienes denuncia como “los divisionistas que tratan de llamarse marxistas leninistas y que son más chavistas que Chávez” y tienen por detrás “la mano del Imperialismo norteamericano”, incluye al Partido Comunista de Venezuela (PCV).

2°) Haga públicas de inmediato las pruebas que dice tener de ciudadanos y/o ciudadanas que se consideran marxistas-leninistas, y, según denuncia, tienen vínculos, compromisos o cualquier tipo de tratos con el imperialismo, que le lleve a afirmar que “detrás está la mano del imperialismo norteamericano.” Es muy grave, que se estuviese forjando un falso positivo” contra activistas y cuadros revolucionarias/os críticos.

3°) Exigimos que la “mucha información” que dice tener el ciudadano presidente Nicolás Maduro, la muestre ante la opinión pública venezolana y se garantice a todas las organizaciones o individualidades que sean referidas en dichas informaciónes presidenciales, el derecho a réplica y a la legítima defensa ante la opinión pública, en los mismos medios de comunicación y en las mismas condiciones en las que el presidente Maduro presente tales “informaciones”. Que el debate público, abierto y transparente sustituya el ataque unilateral y manipulador del que somos víctimas por parte de quienes abusan del poder político que ostentan.

4°) Que rectifique su política al servicio del capital y restituya los derechos del pueblo trabajador, como condición básica para restablecer la unidad antiimperialista y popular revolucionaria. Que rectifique el camino que ha decidido transitar al servicio de la vieja oligarquía y de la mal llamada “burguesía revolucionaria”, cuyo compromiso se expresa en un nuevo “pacto de élites” y en la aplicación de un brutal ajuste neoliberal en curso. Es ésa, su política y gestión de gobierno, la que divide a las fuerzas patrióticas y produce el deslinde del movimiento popular revolucionario, de la izquierda consecuente y de las organizaciones políticas de concepción marxista-leninista, como lo es el PCV.

5°) Le instamos a corregir ese llamado a la intolerancia, al odio, a la persecución y el irrespeto del ejercicio de los derechos políticos y democráticos consagrados en la Constitución de la República Bolivariana de Venezuela. Cuando lo que corresponde es un debate creador y unificador, lo que intenta imponer es una práctica sin reflexión. Se nos parece mucho a la orden dada por Rómulo Betancourt, en los años 60 del pasado siglo, de perseguir, aislar, segregar y asesinar a los militantes del PCV, a los del MIR y a la izquierda de URD; al “disparen primero y averigüen después”: es una incitación al odio; es un acto de abierta violación a los derechos constitucionales, que debe ser rechazado por todas las fuerzas auténticamente democráticas, progresistas, patrióticas, antiimperialistas, populares y revolucionarias a nivel nacional e internacional, porque ese camino puede conducir al fascismo: la dictadura reaccionaria del gran capital.

Presidente Maduro, el verdadero dilema es si se está con la clase trabajadora o si se está con los capitalistas

A lo anterior, de por sí muy grave, se suma la pretensión de querer condicionar nuestro derecho a tomar la palabra en las sesiones plenarias de la Asamblea Nacional, a condición de que nos afiliemos o adscribamos a algunos de los dos bloques mayoritarios del Parlamento: el que encabeza el PSUV o el de sus aliados opositores; lo cual fue respondido correctamente al presidente de la AN, con firmeza y dignidad, el pasado jueves 21/01/2021, por la diputación del PCV y la Alternativa Popular Revolucionaria (APR), en ese momento a cargo de la diputada Luisa González.

En su alocución, el presidente refiere que en el parlamento hay “256 diputados del GPP y 21 de la oposición”, afirma que “no hay camino para ser centrista”, luego usa la expresión: “o eres chicha o eres limonada” para dejar clara la postura ideológica que busca justificar la existencia de una falsa polarización entre el bloque del Gobierno y el de la “oposición” en el Parlamento, cuando la evidencia empírica y las propias declaraciones públicas del Presidente de la República han dejado muy clara la estrecha alianza y coincidencias de estas dos fracciones políticas supuestamente “antagónicas”. Tanto así, que quien preside la Comisión de Política Exterior de la AN, por decisión de la alta dirección del PSUV, es un diputado de la derecha opositora, de estrecha vinculación con el Partido Demócrata estadounidense y el Departamento de Estado de los Estados Unidos. Recordemos que desde el gobierno se ha hablado incluso de construir un “gobierno de unidad nacional” con esas mismas fuerzas de oposición.

En este sentido, reiteramos nuestro rechazo a esta manipulación ideológica y política que pretende mantener engañado al pueblo trabajador bajo la falsa dicotomía de una polarización política superficial abstraída de la lucha de clases. En política, desde que históricamente surgió la división de la sociedad en clases antagónicas, y en la sociedad capitalista dependiente y rentista venezolana no es distinto; el meollo central del problema sigue siendo el mismo: o se está con la clase trabajadora o se está con los capitalistas. Los partidos políticos existen como expresión de los intereses de las clases sociales, por tanto sus acciones políticas o benefician al pueblo trabajador o sirven a los intereses de la burguesía y los terratenientes. Es en este punto, señor presidente, donde realmente no existe término medio o “centrismo” y no en el superficial dilema planteado por usted; de allí que reivindiquemos en nombre de los trabajadores de la ciudad y el campo, y con base al principio constitucional del pluralismo político, nuestro legítimo derecho a intervenir en la Asamblea Nacional en todos los debates y asuntos que sean tratados ante este órgano del Poder Público, en legítima voz y representación de la Alternativa Popular Revolucionaria (APR).

Por eso ratificamos al país y le dejamos claro a quienes dirigen el Parlamento, que el PCV no pertenece a ninguno de los dos bloques aparentes “antagónicos”, sencillamente porque las políticas que promueven sus voceros y voceras cupulares, no se identifican con el ejercicio de una línea consecuente en defensa de los intereses y aspiraciones de la clase obrera y del pueblo trabajador venezolano. No permitiremos que usen estas maniobras para cercenar el legítimo derecho que tenemos como fracción parlamentaria del PCV/APR para tomar la palabra y fijar nuestra posición política en todos los puntos de agenda de discusión de las sesiones.

La política del gobierno y la oposición sirven hoy a los intereses de los capitales privados nacionales e internacionales. Los dos están coaligados en la defensa e impulso de una política económica de carácter liberal burgués que traslada el peso de la crisis capitalista y las ilegales sanciones imperialistas sobre las espaldas de la clase trabajadora y, en general, de todo el pueblo. Como ha quedado públicamente evidenciado, las vocerías cupulares de ninguno de los dos bloques ha mostrado interés en discutir los graves problemas que aquejan al pueblo venezolano y en especial los referidos a la destrucción del salario, las pensiones y jubilaciones, prestaciones sociales y demás derechos de la clase trabajadora o la situación de la familia campesina venezolana y la producción nacional.

Sería beneficioso para el país y el pueblo venezolano, que la diversidad de partidos y sectores sociales que se expresan en el bloque parlamentario del GPP, evalúen, desde una perspectiva crítica, las inconsecuencias de la política económica gubernamental. Les instamos a reflexionar y actuar en esta dirección, antes de que sea tarde para las necesarias rectificaciones; ya que cada día se hace más evidente la contradicción entre una Constitución que consagra derechos progresivos en favor de las grandes mayorías nacionales de nuestro pueblo y las políticas de carácter abiertamente regresivas, liberales y neoliberales que sólo benefician a los intereses del capital, las transnacionales y el imperialismo.

Le dejamos claro al Presidente Nicolás Maduro y en especial al pueblo revolucionario, que no estar en la fracción parlamentaria del GPP, no es hoy la razón que determina si una fuerza política está con la derecha o si es un aliado del imperialismo. Repudiamos que se use esta grotesca manipulación con la intención de fabricar falsos positivos contra militantes y dirigentes del PCV, del movimiento popular revolucionario y demás sectores consecuentes de la izquierda. Cabe preguntarse ¿por qué no se aplica esta saña contra los guarimberos y los agentes del imperialismo norteamericanos en Venezuela, quienes han gestionado el bloqueo económico, despojo de activos de la República y agresiones externas, sino que por el contrario se les conceden indultos y se les permite conspirar abiertamente contra el pueblo venezolano?

Alertamos a las y los trabajadores venezolanos, a los partidos comunistas y obreros del mundo y las fuerzas progresistas y antiimperialistas nacionales e internacionales, sobre el avance de planes de persecución y arremetidas anti-comunistas que se puedan estar preparando contra el PCV y su militancia empleando montajes canallescos.

Hoy el gobierno está ejecutando una política económica contra la clase trabajadora y los intereses del país. Su actual política económica se resume en inconcebibles concesiones en favor de la ganancia del capital privado por un lado, y congelamiento de sueldos, pensiones y jubilaciones, eliminación de convenciones colectivas y flexibilización laboral por otro. El gobierno no encuentra como tapar su giro a la derecha, por ello despliega toda su furia arrogante contra toda fuerza que devele y enfrente su política económica entreguista.

El PCV ha estado, está y estará siempre del lado de los intereses de la clase trabajadora, el campesinado y el pueblo trabajador sin importar las consecuencias. Eso nos ha convertido siempre en un enemigo estratégico del imperialismo y los entreguistas internos. Los aliados del imperialismo sólo pueden ser aquellos que muestren sus intenciones de claudicar y negociar los intereses de la Patria y el pueblo trabajador ante el capital monopolista. No tenemos duda de que este camino de intolerancia frente a la crítica y acción clasista sólo desencadenará una nueva ola de rabioso anti-comunismo, censura y persecuciones, la cual estamos dispuestos/as a enfrentar y derrotar con la organización, unidad y movilización revolucionaria obrera, campesina, comunera y popular.

Decimos con nuestro Camarada Argimiro Gabaldón:

“El camino es duro, muy duro, pero es el camino!”

¡A seguir construyendo la Alternativa Popular Revolucionaria (APR)!

¡Resistir, luchar, organizar, reagrupar, unir fuerzas y vencer con las y los trabajadores al Poder!

Buró Político del Comité Central

Partido Comunista de Venezuela (PCV)

Caracas, 25 de enero de 2021

Partito Comunista del Venezuela (PCV) | prensapcv.wordpress.com
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

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