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Maremma ROSSA  Antimperialista.

#Ecuador. Popolazioni indigene bloccano le strade per Quito. Correa: @LeninMoreno irresponsabilmente ha cancellato le politiche sociali

6 Ottobre 2019 , Scritto da SIEMPREREVOLUCION Con tag #Ecuador, #Rafael Correa, #Lenin Moreno, #Antimperialismo, #FMI

Continuano le manifestazioni in Ecuador contro le misure economiche di Lenin Moreno che ha annientato i buoni risultati economici del governo di Rafael Correa spingendo il paese verso un ritorno dell’egemonia statunitense e dei privilegi dell’oligarchia.

Continuano le manifestazioni in Ecuador contro le misure economiche di Lenin Moreno che ha annientato i buoni risultati economici del governo di Rafael Correa spingendo il paese verso un ritorno dell’egemonia statunitense e dei privilegi dell’oligarchia. E in conseguenza delle manifestazioni di piazza, segno di un popolo esasperato, resta in vigore lo stato di emergenza.

La novità è che ora, cantando slogan in Quichua contro il presidente, migliaia di indigeni stanno bloccando, in diverse province, le strade in direzione di Quito. Il sindacato ha raggiunto un accordo con l’esecutivo e la capitale ha iniziato a riprendere gradualmente la normalità nelle sue strade, ma nei prossimi giorni è previsto che gruppi indigeni e sindacalisti si presentino a Quito per una massiccia concentrazione.

Il presidente della Confederazione delle nazionalità indigene dell’Ecuador (Conaie), Jaime Vargas, ha detto all’agenzia Efe che i gruppi indigeni mantengono una “mobilitazione indefinita” contro le misure economiche.
“Abbiamo chiesto una mobilitazione nazionale indefinita. Fino ad ora siamo mobilitati in ciascuno dei nostri territori ma, molto presto, tutti i popoli saranno mobilitati a livello nazionale al punto principale che è quello di raggiungere la città di Quito”, ha detto.

Le dimostrazioni sono iniziate la scorsa settimana quando Moreno ha annunciato che stava ritirando il sussidio per il carburante decretato quattro decenni fa, causando così un aumento dei prezzi nel settore dei trasporti.
La misura è stata introdotta dopo un accordo con il FMI che ha concesso al governo ecuadoriano una linea di credito di 4.200 milioni di dollari, nonché altri 6.000 milioni di altre entità. Le autolinee e i trasportatori si sono poi accordate con il governo per contenere gli aumenti che avevano allarmato la popolazione, ma questo se ha mitigato il malcontento nella capitale, non è bastato a far rientrare le proteste sui territori indigeni.

Gli scontri hanno provocato almeno 350 arresti e dozzine di feriti. Mentre nei danni materiali si stima una perdita di circa 100 milioni di dollari a causa della mancanza di produttività dovuta alla disoccupazione.
Questi sono stati i disordini più gravi degli ultimi anni in Ecuador e si prevede che la tensione aumenterà se il governo non vorrà negoziare proposte che abbracciano le richieste di tutti i gruppi coinvolti.

Con aspre critiche al suo successore Lenin Moreno, l’ex presidente Rafael Correa ha sottolineato che mentre quando il suo governo socialista è entrato in carica nel 2007, “abbiamo lasciato ciò che pensavamo fosse buono, quello attuale distrugge tutto il bene che abbiamo fatto. È così assistiamo agli scioperi e alle proteste scatenate contro le misure economiche, e in conseguenza alla censura della stampa, militarizzazione, perdita dei diritti civili e libertà di l riunioni pubbliche, tra le altre cose”.

Perlando con i giornalisti, Correa ha citato le ricette arrivate dall’FMI e le ha confrontate con quanto sperimentato più di un anno fa in Argentina, quando il presidente Mauricio Macri ha fatto ricorso a un prestito a quell’agenzia che ha messo in crisi la pace sociale sfociando anche in forti proteste in un paese oggi in debito e in recessione.

“Implementano queste misure che hanno l’effetto di aumentare la povertà, ma sono anche inefficienti, perché non generano crescita, occupazione, niente”, ha detto Correa dopo aver aggiunto che quando gli uomini d’affari sono d’accordo con loro sono neoliberali, ma quando avranno perdite cercheranno gli aiuti di Stato.
Correa ha sottolineato che in Ecuador “nessuno ha votato per il FMI o per l’aumento dei carburanti”, e per quanto riguarda lo stato di emergenza, l’Assemblea potrebbe revocarlo perché, in caso di crisi istituzionale e tumulto sociale, potrebbero essere richieste elezioni anticipate.
Ma non lo faranno perché preferiscono shock e violenza, perché sanno che se ci sono elezioni anticipate li spazzeremo via grazie alle urne”, ha sottolineato e offrendo la propria disponibilità a candidarsi “se necessario e mi lasciano farlo, perché mi hanno disabilitato con una legge contro di me”.

Tratto da :

http://www.farodiroma.it/ecuador-popolazioni-indigene-bloccano-le-strade-per-quito-correa-lenin-moreno-irresponsabilmente-ha-cancellato-le-politiche-sociali/

 

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