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Maremma ROSSA  Antimperialista.

Noam Chomsky, giudica Bolsonaro l’espressione più alta del fascismo attuale, non nel senso tecnico, ma nel senso di duro, maligno, profondamente autoritario e brutale.

9 Settembre 2019 , Scritto da SIEMPREREVOLUCION Con tag #Bolsonaro, #Brasile, #antifascismo, #Chomsky, #Lula, #Amazzonia

di Noam Chomsky e John Nichols – 7 settembre  2019

 

[….]JN: C’è qualche luogo, quando ti guardi in giro nel mondo oggi, e so che lo fai, dove vedi minacce che emergono in termini forti?

NC: Beh, penso che il Brasile forse sia il caso più estremo ora. Il Brasile è nelle mani del nuovo presidente [Jair Messias Bolsonaro]. Bolsonaro ha preso il potere. Il Brasile, come sai, ha avuto una dittatura militare orrenda: torture, omicidi. Bolsonaro elogia la dittatura militare. Nella misura in cui la critica è per dire che la dittatura militare in Brasile non ha ucciso abbastanza gente. Avrebbero dovuto fare come gli argentini, che ebbero il peggiore di questo tipo di stati neonazisti di sicurezza nazionale. Uccisero 30.000 persone.

C’è stato un colpo di stato in corso, un colpo di stato di destra in corso in Brasile per molti anni. La prima fase di esso è stata una incriminazione totalmente fraudolenta della presidente, Dilma Rousseff [a lungo leader del Partido dos Trabalhadores, o Partito dei Lavoratori]. Quando Bolsonaro ha votato per la messa in stato d’accusa ha dedicato il suo voto al capo torturatore del regime militare, che era stato personalmente responsabile della tortura della Rousseff. Questo è il genere di persona che sta là.

Le politiche di Bolsonaro consistono essenzialmente nello spazzare via la popolazione indigena, nello svendere il paese. Il suo ministro dell’economia, Paulo Guedes, è il genere di ultraliberista dell’Università di Chicago che ha lavorato in Cile sotto il regime di Pinochet. E il suo obiettivo, nelle sue parole, è: privatizzare ogni cosa, svendere l’intero paese a investitori stranieri. Vuole aprire l’Amazzonia allo sfruttamento minerario e agroindustriale, il che è una specie di campana a morto per il mondo, poiché l’Amazzonia è uno dei principali polmoni del pianeta.

JN: Parla di come Bolsonaro è salito al potere.

NC: Il modo in cui è stato eletto è parecchio degno di nota. Dovremmo prestarvi attenzione. Vedremo altro di simile nelle nostre prossime elezioni. E’ una specie di esperimento. La prima cosa che hanno fatto è stata attaccare la persona che stava per vincere le elezioni. A giudicare dai sondaggi era Lula da Silva, l’ex presidente che aveva governato in un periodo definito dalla Banca Mondiale come il Decennio d’Oro del Brasile, con una considerevole riduzione della povertà, l’apertura di opportunità di istruzione per minoranze e altre persone, politiche molto efficaci. Anche un mucchio di errori, ma di fatto egli era probabilmente la figura politica più rispettata del mondo. Stava anche sostenendo il ruolo del Sud Globale e di suoi sforzi per sottrarsi all’eredità del colonialismo, che era ancora molto pesante.

Così quello che hanno fatto con Lula da Silva, che era in testa ai sondaggi, [è stato metterlo] in carcere per venticinque anni, in isolamento. Con il divieto di leggere qualsiasi cosa e di fare una dichiarazione. Mia moglie, Valeri, e io gli abbiamo fatto visita in carcere. Venticinque anni di isolamento, è essenzialmente una condanna a morte. Ma, in modo cruciale, non gli era permesso di fare una dichiarazione, diversamente dai condannati nel braccio della morte cui è permesso di parlare. Il suo nipote favorito era appena morto e dopo un mucchio di negoziati gli hanno permesso di uscire per presenziare per un’ora al funerale, ma senza dire nulla. Se sopravvivrà sarà sorprendente. Facilmente è il più importante detenuto politico al mondo.

JN: Hai appena osservato che c’è stata pochissima attenzione alla situazione di Lula nella maggior parte dei media statunitensi. O, in realtà, di Bolsonaro. Questo fa parte di una problema più vasto con i media statunitensi che non coprono il mondo. Ma tu sei particolarmente preoccupato per la trascuratezza di quanto sta avvenendo in Brasile.

NC: Questo tizio è quanto di più prossimo al fascismo – non nel senso tecnico, ma nel senso di duro, maligno, profondamente autoritario e brutale – io riesca a vedere.

JN: Come è salito al potere è non solo inquietante in sé e di per sé. E’ un’indicazione di come la politica sta cambiando in tutto il mondo.

NC: Il modo in cui è stata vinta l’elezione – ed è questo che avevo in mente quando ho detto che dovremmo rifletterci – è mediante un’incredibile campagna sui media sociali, che sono la sola cosa che la maggior parte dei brasiliani ha come fonte di cosiddetta ‘informazione’. WhatsApp, sai? Sono stati semplicemente inondanti con le più incredibili menzogne, distorsioni, invenzioni a proposito di presunte cose odiose che il PT [Partito dei Lavoratori] stava per fare…[..]

Sunto di un intervista pubblicata da : http://znetitaly.altervista.org/art/27838?doing_wp_cron=1568032781.2661969661712646484375

 

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